Titolo
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 giugno 2025, n. 92, recante misure urgenti di sostegno ai comparti produttivi
Materie
Imprese
Principali previsioni
- Si prevede lo stanziamento di un finanziamento statale di massimo 200 milioni per il sito Ilva in amministrazione straordinaria e si stabiliscono le disposizioni sulla sua restituzione [art. 1 d.l. 92/2025].
- Si novella l’art. 1 comma 294 della legge di bilancio 2024 introducendo nuove regole per l’accesso al credito per gli operatori economici intenzionati ad investire nel sito di Piombino al fine favorirne la riqualificazione industriale [art. 1-bis d.l. 92/2025].
- Si introducono misure di semplificazione per investimenti superiori a 50 milioni di euro nelle aree industriali Ex-Ilva, estendendovi l’applicazione delle disposizioni acceleratorie per i programmi di investimento di interesse strategico nazionali; si prevede la nomina di un Commissario straordinario per la gestione ed il coordinamento degli investimenti [art. 3 d.l. 92/2025].
- Si prevedono misure urgenti in materia di ammortizzatori sociali, lavoro e politiche sociali [artt. 6-10-ter d.l. 92/2025].
Iniziativa
Governativa
Letture e testi
I lettura
Durata dell’esame parlamentare
Dal 26 giugno 2025 al 31 luglio 2025
(35 giorni)
Interventi del governo in fase di esame
- Nella prima giornata di discussione al Senato (seduta n. 332 del 23 luglio 2025) il Governo ha posto la questione di fiducia sull’approvazione dell’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge, nel testo approvato dalla commissione.
- Nella seconda giornata di discussione alla Camera dei Deputati (seduta n. 521 del 31 luglio 2025) il Governo ha posto la questione di fiducia la questione sull’approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell’articolo unico del disegno di legge n. 2527, nel testo delle Commissioni riunite, identico a quello approvato dal Senato della Repubblica.
Ulteriori profili d’interesse
- Al Senato il provvedimento è stato assegnato in sede referente alla 9° Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) mentre alla Camera a due Commissioni riunite (X attività produttive, XI lavoro). Emerge in tutta la sua evidenza una delle conseguenze l’asimmetria del numero delle Commissioni dei due rami del Parlamento